È impossibile ma accade – Numero 3

Una Vita in vacanza…

di Stefano Calzoni – Produttore Agenzia Bologna Porta San Felice

“Preparato lo zaino? Ok, allora buon viaggio; fate a modo e ci vediamo domenica sera”.

In effetti domenica sera ci siamo rivisti ma con una brutta sorpresa: una frattura dell’epifisi distale del radio destro. 30 giorni di gesso e vacanza rovinata. E non è andata bene, è andata benissimo!


Lui va in montagna con me che sono suo padre (così come io facevo col mio) da quando aveva 10 anni. Ora ne ha 18 e quindi ha esperienza ed è prudente. 
Ma per quanto si pianifichi, si organizzi, si prendano tutte le precauzioni possibili, l’imprevisto è SEMPRE dietro l’angolo: dietro una disattenzione, un moschettone che non chiude bene, una pioggia improvvisa che rende sdrucciolevole il sentiero, una roccia che si stacca…
E le conseguenze possono essere serie, gravi e drammatiche.
La sua, per fortuna è stata solo seria, ma ha comunque sfiorato il dramma.

Per questo oggi sento il dovere di scrivere e di non tirarmi indietro. Non è mia intenzione fare la parte dell’uccello del malaugurio, ma solo riportando qualche dato della mia esperienza personale penso di poter rendere l’idea in maniera molto chiara.

Credo infatti che raccontarsi sia il modo più semplice, diretto ed efficace per trasmettere l’utilità di un’assicurazione.

  • Dicembre 2003: caduta accidentale dal divano di casa
    • frattura scomposta del gomito. Intervento in anestesia totale, 40 giorni di gesso. Lui ha solo un anno e mezzo. E poi dicono che i bambini sono di gomma…
  • Estate 2009: pallonata durante una partita di calcio con i cugini
    • frattura del polso (il portiere non è evidentemente il suo mestiere).
  • Maggio 2013: caduta fuori da scuola mentre gioca con i compagni
    • frattura del braccio (ma non avevamo già dato?)
  • Luglio 2020: escursione in montagna.
    • frattura del radio e, come già detto, 30 giorni di gesso.

Tutto questo per un figlio solo.
Poi bisogna aggiungere gli altri. Come me che durante una vacanza in Austria, mentre faccio per l’ennesima ed ultima volta la discesa con gli sci, abbagliato dal sole, non vedo un avvallamento e mi pianto di testa nella neve. È stato come sbattere contro un muro di cemento.
Per darti un’idea delle conseguenze, ti dico solo quello che hanno commentato in ospedale mentre mi immobilizzavano dentro una barella a cucchiaio constatando increduli che potevo ancora muovere le gambe: “Faccia una cosa, quando uscirà da qui vada ad accendere un cero a San Luca!”

Oggi sono un uomo “bionico” con due dischi al titanio a livello delle vertebre cervicali C5, C6 e C7 e un figlio che ormai ha più fratture che anni.

Almeno compensiamo con mia moglie e mia figlia che rappresentano il 50% fortunato della famiglia. Beh, qualcuno che abbassi la media ci vuole, no?

Ora, non posso darti torto se dopo che ti ho raccontato tutto questo, ritieni che la mia esperienza non sia rappresentativa della realtà. D’altra parte, la realtà si manifesta in maniera similare, ma mai identica. Ti voglio far notare, però, che nel 2019, sulle montagne italiane, si è verificato

più di 1 incidente ogni ora (+7,1% rispetto al 2018)

Fonte: Cnass (Corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico)

Questi incidenti, spesso, non sono prevedibili, ma le loro conseguenze lo sono eccome.

È proprio lì che ci si gioca tutto: l’imprevisto accade; ma è come si risponde all’imprevisto ciò che davvero conta. Ed avere o meno le risorse economiche per affrontare le spese che ne derivano può fare la differenza.

A questo servono le coperture assicurative. Inutile affidarsi agli scongiuri.

Ricorda che gli imprevisti non capitano sempre agli altri, anche l’impossibile, a volte, accade.

Ti aspetto al prossimo numero!