E se domani?
di Davide Govoni – Specialista Protezione e Previdenza Agenzia Bologna Porta San Felice
Iniziamo con una domanda: “Cosa vuol dire previdenza?” L’abitudine di prendere in considerazione, prudentemente e tempestivamente, le necessità del futuro.
Noi italiani siamo sempre stati bravi nel risparmiare. I nostri genitori e i nostri nonni risparmiavano, facendo sacrifici e lavorando sodo per comprare casa per la famiglia o per mandare i figli a scuola. In quel momento le necessità erano un tetto sopra la testa e l’istruzione dei figli. Questo succedeva negli anni ’60/’70/’80. Si viveva in un paese che poteva contare su 4 lavoratori per ogni pensionato.
L’INPS incassava 4 per dare 1.
Oggi le priorità sono cambiate: l’aspettativa di vita e il mercato del lavoro stanno trasformando questi rapporti in 1 lavoratore ogni 2 pensionati e, di conseguenza, l’INPS sarà costretta (in effetti ha già iniziato) a diminuire gli importi della pensione.
Intendiamoci, siamo molto felici dell’aumento dell’aspettativa di vita. D’altra parte i nonni sono una colonna portante della nostra società. Ma se è vero che raggiunta una certa età diventa impossibile poter continuare a lavorare, è altrettanto vero che un aumento considerevole del numero di pensionati influisce pesantemente sulle casse dello Stato. Un mercato del lavoro sempre più automatizzato e tecnologicamente avanzato, dall’altra parte, contribuisce ad abbassare il numero di lavoratori attivi, peggiorando ulteriormente la situazione.
Se nel passato le priorità erano le case e i figli, oggi la previdenza integrativa è diventata una necessità primaria per evitare di arrivare a dover rinunciare ad una vita tranquilla una volta in pensione.
I telegiornali ci stanno mostrando pensionati che faticano ad arrivare alla fine mese con le sole proprie risorse. Nei supermercati, si incontrano sempre più spesso pensionati che controllano i prezzi dei prodotti e che non riescono a prendere tutto il necessario.
Dopo un’intera vita di lavoro, questo non è giusto!
Per darvi un idea della situazione:
1 residente ogni 4, in Italia, è pensionato
2 pensionati su 5 ricevono meno di 1.000 euro di pensione
Più di 2 milioni di pensionati non ricevono più di 507,42 euro al mese
Fonte: Rapporto 2020 – Centro Studi e Ricerche di Itinerari Previdenziali (anno rif. 2018)
Quando la previdenza sociale statale comincia a vacillare, rischia di crollare l’intero sistema su cui si reggono le famiglie.
Ecco allora che la previdenza integrativa può intervenire per evitare di perdere la serenità che ogni lavoratore merita di raggiungere dopo una vita di lavoro.
In più, oltre ad aumentare il reddito una volta in pensione, la previdenza complementare ti offre molti altri vantaggi:
- il capitale investito garantito;
- impignorabilità;
- nessun vincolo di versamento quindi decidi tu come e quando versare;
- possibilità di riscattare in caso di problemi di salute;
- la deducibilità fiscale che ne fa anche un investimento vantaggioso non a rischio
Come abbiamo detto, previdenza significa prendere in considerazione, oggi e tempestivamente, le esigenze di domani. Pensare che in qualche modo andrà bene è un atteggiamento semplicemente pericoloso.
Non credi sia una buona idea valutare in maniera adeguata la tua situazione?
Se vuoi parlarne per scoprire quale soluzione sia la migliore per te, puoi contattarci, venire direttamente in una delle nostre sedi, o parlare con qualcuno della nostra nutrita squadra. Ti aspettiamo!
L’impossibile accade, ormai dovresti saperlo.
Ti aspetto al prossimo numero. Non mancare!